Alle porte d'oriente

Turchia | Instanbul, Fathye, Efeso, Pammukkale, Cappadocia

08/2018


Descrizione: Quest'anno dovevamo essere tra le sequoie dei grandi parchi e tra le vie di San Francisco, ma per colpa della Norwegian la nostra meta è cambiata quasi all'ultimo. Cosa scegliere? Ovviamente tutt'altro... Decidiamo quindi di assaggiare l'oriente e di entrare da una delle sue porte principali. Istanbul.

Tutto ha inizio da questa magica città, anche se appena atterrati prendiamo subito la nostra auto a noleggio e ci dirigiamo verso le splendide spiagge di Fathye, con una piccola sosta a Efeso.

Dalle splendide spiagge ci spostiamo nella fantastica Cappadocia ma senza dimenticare Pammukkale e Hierapolis.

Dopo aver visitato Goreme, i Camini delle Fate e le sue incantate valli, il nostro viaggio si conclude a Istanbul. Tre giorni in questa caotica ma splendida e magica città.

Oltre 3400 km in questo paese che ci ha regalato, oltre ogni nostra aspettativa, grandi emozioni, soprattutto dalla sua gente.

Gli alloggi: gli hotel che abbiamo preferito lungo il viaggio sono Careta Apart a Fethiye, Osmanli Manor Hotel a Goreme (Cappadocia) e Ibrahim Pasha Hotel nel pieno centro di Istanbul.

I ristoranti preferiti: In Turchia spesso il cibo di strada è il ristorante migliore. Piccoli bar, baracchini lungo la strada. In città come Istanbul i nostri preferiti sono stati Roof Mezze 360 con vista spettacolare sulla città oppure Sultanamed Halkin Koftecisi per vere polpette made in Istanbul.

Consigli: Abbiamo percorso molta strada con un auto in affitto (Europe Car) e non abbiamo mai riscontrato problemi. Le strade sono molto comode e le arterie principali a doppia corsia e ben tenute. Non ci sono mai stati problemi di parcheggio o situazioni spiacevoli. Vi sconsigliamo vivamente la circolazione nei grandi centri abitati e nelle città (Istanbul prima di tutti).

Da Roma ci sono dei voli diretti per la Cappadocia. Merita anche un weekend lungo. 


"Di confini non ne ho mai visto uno. Ma ho sentito che esistono nella mente di alcune persone."

(Thor Heyerdahl)